Più basso rischio di malattia di Parkinson correlato a elevati livelli sierici di urato
Gli uomini che hanno alti livelli plasmatici di urato ( acido urico ) possono presentare una più bassa probabilità di sviluppare la malattia di Parkinson, secondo uno studio pubblicato su Neurology, la rivista dell’American Academy of Neurology ( AAN ).
L’urato si forma come sottoprodotto nel metabolismo delle purine, e in condizioni fisiologiche viene eliminato dai reni.
Le purine si trovano nel cibo, e alcune purine sono elementi costitutivi del DNA.
Secondo alcuni studi l’urato può svolgere un ruolo protettivo per le cellule cerebrali.
Da queste ricerche è emerso che l’urato possa proteggere dalla malattia di Parkinson o rallentare la progressione della malattia nelle sue primissime fasi, prima che compaiano i sintomi.
I livelli di urato possono essere aumentati facilmente e senza costi, ma questo deve essere fatto con cautela, in quanto livelli di urato eccessivamente elevati possono causare calcoli renali e gotta.
Lo studio ha preso in esame 90.214 partecipanti a tre grandi studi, attualmente in corso.
E’ stato misurato il livello plasmatico di urato dei partecipanti.
In totale 388 persone che hanno sviluppato la malattia di Parkinson dopo l'inizio degli studi sono stati confrontati con 1.267 persone che non avevano la malattia.
I dati sono stati anche combinati con quelli di tre studi precedenti per una meta-analisi.
Gli uomini con il più basso livello di urato avevano livelli inferiori a 4.9 mg/dl. Quelli con i più alti livelli avevano 6.3-9.0 mg/dl.
I normali livelli di urato possono variare da 3.5 a 7.2 mg/dl.
Gli uomini che avevano i più alti livelli plasmatici di urato hanno presentato una probabilità inferiore di quasi il 40% di sviluppare la malattia di Parkinson, rispetto a quelli con livelli più bassi.
Tra gli uomini con malattia di Parkinson, 45 appartenevano al gruppo con il più alto livello plasmatico di urato, mentre 58 al più basso livello.
Tra gli uomini sani, 111 erano nel gruppo con il più alto livello di urato; 107 erano nel gruppo con il livello più basso.
I dati sono stati aggiustati per altri fattori che avrebbero potuto influenzare il rischio di malattia di Parkinson, quali l’età, il fumo e il consumo di caffeina.
Non vi è stata alcuna relazione tra il livello di urato nelle donne e sviluppo della malattia di Parkinson.
Lo studio non prova che alti livelli di urato proteggano dalla malattia di Parkinson; ha solamente mostrato una relazione coerente con un effetto di rischio più basso.
Sono necessari ulteriori studi per comprendere le differenze tra i sessi e il rapporto tra urato e malattia di Parkinson. ( Xagena2016 )
Fonte: American Academy of Neurology, 2016
Neuro2016 Endo2016